Erasmus+ Workshop Mini Fabricademy 2

Erasmus+ Workshop Mini Fabricademy 2



ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Paola Mignosi
dal 01/07/2024 al 05/07/2024
Hosting Organization: Fab Lab León
Workshop Mini Fabricademy
2023-1-IT02-KA121-ADU-000115822

 

 

LA SEDE E IL CONTESTO TERRITORIALE

La sede del FabLab Leon è leggermente fuori dalla città (Fab Lab León, Av. San Ignacio de Loyola, 177, 24191 San Andrés del Rabanedo, León) vicino a un grosso complesso commerciale e si puo’ raggiungere abbastanza agevolmente con i mezzi pubblici. 
 

LO STAFF E L’ORGANIZZAZIONE

Fablab Leon organizza corsi per docenti e studenti di tutte le età con un approccio STEAM. Tutti i corsi hanno una parte legata alla manualità, alla progettazione e alla creatività ma punta molto sulla documentazione e condivisione delle pratiche che si sviluppano. Durante il corso abbiamo affrontato aspetti quali il recupero e la sostenibilità dei progetti sviluppati.

Lo staff della Fondazione è composto da poche persone; in particolare Nuria Martinez è assunta a tempo pieno mentre le altre figure sono collaboratori, volontari e dipendenti part time.
 

LE ATTIVITÀ-TASKS

Il corso MINI FABRICADEMY è stato svolto da un ristretto numero di utenti che lavorano nel settore dell’educazione, ed ha permesso di sviluppare attività STEM innovative legate alla produzione di biomateriali, e-textiles, alla stampa 3D, programmazione e manualità. Il corso ha permesso di sviluppare un approccio all’insegnamento e all'apprendimento partendo dalla fabbricazione di prodotto digitali e tecnologici. L’agenda di lavoro è stata suddivisa nelle seguenti attività: 

Day 1: Presentation and Biomaterials class  (link presentazione)

Nuria ha mostrato una presentazione con le caratteristiche dei biomateriali e di seguito abbiamo creato noi un biofilm con Agar e glicerina. Nuria ha parlato di biofilm, biomateriali (bio-plastiche, bio-siliconi, bio-resine come gelatine, agar e alginati) e di strati di batteri ad effetto pelle come la Kombucha e funghi. 

La caratteristica interessante del biofilm è la sostenibilità a livello ambientale. Infatti Nuria ha sottolineato il grande impatto negativa che l’industria della moda ha verso l’ambiente: pochissimi indumenti sono biodegradabili.

Il mio biofilm base ha la seguente ricetta:

250 ml acqua (tap water), 5 g agar, 15 g glicerina.

La procedura di preparazione è la seguente:

  • Scaldare l’acqua in un pentolino sul fornello elettrico fino a raggiungere una temperatura compresa tra 30° e 50°C

  • Aggiungere AGAR Agar, mescolare

  • Aggiungere glicerina

  • Mettere e togliere dal fornello per non superare i 60°C per circa 30 minuti (come ho suggerito a Nuria, sarebbe utile un fornello che mantiene la temperatura,  un agitatore magnetico per mescolare costantemente e una bilancia di precisione). 

Come sperimentazione aggiuntiva ho inserito la polvere di cocciniglia (circa 1 g) di colore viola e 20 gocce di essenza di lavanda poi ho colato il tutto ancora molto liquido nello stampo preparato come nella foto (20cm x 20cm).

L’eccesso di miscela è stato colato in uno stampo circolare di 12 cm di diametro.

 

 

Day 2: 3D Printing (link presentazione)

Nuria ha fatto una breve presentazione sulla stampa su tessuti dopodichè ci ha spiegato i propri esperimenti su tessuto chiedendoci di sviluppare un progetto di stampa su tessuto.

Ho scelto un tessuto nero, con microfori e molto elastico che al tatto era molto gradevole ma si è dimostrato pessimo per la stampa per l’elevata elasticità.

La tecnica suggerita è la seguente:

  • Preparare il disegno con Tinkercad, utilizzando la programmazione a blocchi per disegnare un pattern. 

  • Predisporre la stampa con stampante Prusa MINI, in cui è possibile settare una pausa dopo il primo strato. Lanciare la stampa senza alcun tessuto.

  • Finito il primo strato di stampa, alla pausa inserire la stoffa fissandola come da foto, con ganci ( dove potrebbe esserci intralcio togliere la parte metallica del gancio). 

  • Riprendere la stampa finito il fissaggio della stoffa

  • Togliere dal piano di stampa a fine stampa e valutare il lavoro. Nel mio caso sarebbe stato meglio usare il raso blu meno elastico perché una parte è rimasta alterata.

    

 

Day 3: E-textiles

Nuria ha presentato le basi dei circuiti, le problematiche legate a LED blu e rossi inseriti in serie e in parallelo; siti web che lavorano con sperimentazioni su tessili e siti che documentano i propri progetti. 

Ha mostrato alcuni circuiti su tessili creati in passato e in seguito abbiamo creato un piccolo sensore di pressione utilizzando materiale tessile tagliato con laser e materiali che conducono in modo da creare un contatto alla pressione.

Abbiamo utilizzato il VELOSTAT, materiale che alla pressione diminuisce la resistenza e quindi permette di creare un sensore analogico che puo’ essere collegato ad Arduino per la lettura dei dati. Uno dei cerchi centrali, bucato, permette, applicando una pressione, di fare un contatto misurabile con il multimetro. Il tutto è stato cucito a mano.

    

 

Day 4: Wearables

Nuria ha spiegato come costruire un circuito elettronico con un sensore di pressione e un LED integrato nel circuito e utilizzare un microcontrollore Arduino Xiao SEEET per rilevare il segnale. Abbiamo cercato di integrare quanto appreso nei giorni precedenti in un progetto completo. Ho incontrato molte difficoltà nel creare il progetto, nella parte di programmazione Arduino in quanto non ho sufficienti conoscenze. Devo ampliare le basi di Arduino e di elettronica di base. 

  

  

Installazione di Arduino e settaggio del microcontrollore e della porta:

 

Day 5: Final Project Presentations

Nell’ultima giornata abbiamo terminato il progetto con gli ultimi dettagli e poi ci siamo dedicati a creare una presentazione che ci permettesse di discutere punti di forza e debolezza del progetto. Qui di seguito il link alla presentazione: paola_final_pres


LEARNING OUTCOMES

Sicuramente ho acquisito competenze tecniche legate al making, specialmente legate alla fabbricazione di biomateriali oltre a vedere Arduino in uso.

Devo assolutamente trovare il tempo di migliorare le mie conoscenze in questo settore. Ho sicuramente aumentato le mie conoscenze relative ai biomateriali e al loro utilizzo oltre che in elettronica di base. Ora vorrei organizzare un laboratorio per creare un corso specifico al Wedofablab. 

Contenuti hardware / software

Per quanto riguarda i contenuti hardware e software ho potuto utilizzare la programmazione a blocchi per creare pattern di stampa 3D e ho visto come utilizzare Arduino.Sicuramente inseiro’ nella didattica questa potenzialità che di può applicare anche nella stampa 3D su tessile.
 

L’ESPERIENZA VISSUTA 

L’attività mi è piaciuta in quanto ci sono state diverse attività che hanno arricchito le mie conoscenze di base. Le mie conoscenze in elettronica sono purtroppo limitate ma le attività hanno stimolato la mia curiosità.

Questi tipi di attività sono fortemente attuali e sento il desiderio di approfondire questo campo.

Il corso è stato organizzato per noi considerando i diversi livelli di conoscenza dei partecipanti. Nuria parla un inglese chiaro e molto lentamente ed ha permesso a tutti di comprendere l’argomento. 

 

Riassumo nei seguenti punti ciò che ritengo importante sottolineare dopo l’esperienza:

  • Lasciare a tutti i ragazzi che frequentano un makerspace i propri tempi, fornendo loro degli schemi di lavoro ma anche la libertà di creare

  • Riciclare materiali nel creare e-texile, alla base della filosofia delle tre R (Reduce, Reuse, Recycle)

  • Utilizzare biomateriali per diffondere la cultura dei prodotti non inquinanti (soprattutto considerando l’inquinamento prodotto dal mercato della moda). Creare un ambiente luminoso, disponendo gli oggetti  e gli spazi in modo molto curato, differenziando marcatamente le aree di lavoro

  • Relativamente all’attività di riciclo  è importante avere un luogo dove riporre i REAEE affinché si possano recuperare alcune componenti

  • Importante avere un buono spazio dove raccogliere parti di oggetti rotti per poterli smontare ed analizzare, creando anche una sorta di biblioteca di componenti e rifiuti elettronici. 

  • E’ importante migliorare  la zona espositiva ei materiali

  • I progetti devono essere stimolanti, devono portare gli utenti a confrontarsi tra di loro. Il ruolo del tutore è quello del facilitatore e mentore.

  • Area cibo e area lavoro distinti e  ben organizzati , aree accoglienti 
     

IL RITORNO NEL WE DO FABLAB

Il corso ha sicuramente offerto sia degli spunti per poter organizzare anche in Italia attività simili, rivolte sia a docenti che a studenti. Quest’anno, grazie al pnrr, le scuole dispongono di molti fondi e potremmo proporre corsi mirati  alle scuole.

Presso il WedoFablab sarebbe auspicabile proporre una laboratorio per giovani e meno giovani, di una giornata, in cui ripetere l’esperienza cosi’ organizzata:

  • stampa 3D su tessuti

  • produzione di un piccolo pupazzo con scheda elettronica 

  • biomateriali e sostenibilità

Per la parte di biomateriali si tratta di acquistare macchinari specifici per poter seccare velocemente il materiale e vedere subito i risultati, altrimenti la parte di asciugatura richiede troppo tempo  e non è proponibile in un laboratorio di un giorno.

 


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