Erasmus+ Monotype printing

Erasmus+ Monotype printing



ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Giacomo Coppo
dal 28/05/2024 al 01/06/2024
Hosting Organization: Studio Daniel Nagy
Workshop Monotype printing
2023-1-IT02-KA121-ADU-000115822

 
 

Le motivazioni che mi hanno spinto a fare domanda per la presente mobilità erano principalmente due: acquisire nuove competenze tecniche e processuali/metodologiche; immergermi in un contesto ambientale-socio-economico nuovo. Mi ritengo soddisfatto sia delle competenze acquisite che della ricchezza degli scambi culturali che ha permesso, in primis quello avvenuto tra i partecipanti (le cui origini e storie attraversano una molteplicità di paesi della regione europea), facendone un vero e proprio laboratorio umano, tecnico e artistico. Credo fortemente che “creazione” e “creatività” condivise possano essere uno strumento reale di inclusione, alla portata di tutti quelli che sono pronti a condividere sinceramente il loro sapere e il loro sentire. La mia formazione scolastica e universitaria è stata prevalentemente a indirizzo scientifico ma non ho mai trascurato le arti (sia per un punto di vista tecnico che espressivo) nelle quali ho sempre speso tempo e energia, intuendo e apprezzando le potenzialità curative e comunicative della creazione artigianale e artistica come strumento di contatto con sé stessi (corpo e mente) e con gli altri.

La mobilità presso Daniel Nagy a Oulu (FI), capitale Europea della Cultura nel 2026, metteva bene assieme i miei desideri di conoscenza ed espressione perché la stampa monotipo si presenta come interessantissimo connubio tra tecnica e espressione artistica.

In grandi linee i 5 giorni di mobilità prevedevano la seguente organizzazione: 3 ore di laboratorio al giorno, incontri con artisti e altri attori del contesto culturale locale, visite della città e dei suoi dintorni (con e senza il responsabile ospitante: Daniel Nagy), momenti di condivisioni e discussione con Daniel Nagy sul lavoro svolto e sulla ricerca espressiva che lo motiva, momenti di riflessione e studio individuale a casa, tempo libero per esplorazioni del contesto culturale-urbano-ambientale di Oulu. 

Di seguito mi propongo di descrivere e commentare le giornate una a una:

 

Giorno 1

Ci siamo trovati in centro città, alla iconica “Toripolliisi” con Daniel e ci siamo diretti camminando all’isola Pikisaari, isola di fronte al centro città dallo storico valore industriale e dove oggi si trova il suo laboratorio e altri laboratori, facendone un fulcro dell’attività artistica locale. L’isola è anche centro di grande importanza ambientale in quanto dimora stagionale di diverse specie di uccelli migratori.

Arrivati in laboratorio abbiamo svolto le seguenti attività (3 ore):

  • introduzione alla sua opera: è da 6 anni che D.N. si dedica unicamente a questa tecnica di stampa monotipo monocromatica. Il suo lavoro è analitico, critico e profondo, diretto al cuore di questioni e problemi sociali del passato recente e del presente.

  • descrizione della tecnica che consiste in questi passaggi:

    • 1. stesura della pittura ad olio mischiata a un “medium apposito” su una lastra metallica e sua lavorazione per procedimenti diversi di stesura (pennelli, gomma, silicone) e pressione di forme (silicone, gomma, tessuti, sughero, ecc.). Questo primo passaggio può durare diverso tempo vista l’elevata resistenza della tempera ad olio all’asciugatura, dando tempo alla ricerca e alla definizione del lavoro senza rischi di spreco.

    • 2. una volta deciso lo stadio finale si procede a mettere un foglio di appropriate dimensioni in acqua affinché sia pronto a ricevere l’impressione dell’inchiostro.

    • 3.   descrizioni dei materiali:
      - pittura: colori a olio extrafini Classico Mameri Nero
      - medium: oil block printing medium Daler Rowney
      - carta: Hahnemuhle, colore bianco naturale, 240g o 300g
      - lamine: possono essere di diversi materiali ma in questo caso di alluminio, riciclate
      dalle lastre usate per la stampa di quotidiani
      - strumenti di stesura: rulli, pennelli pezzi di gomma e silicone
      - strumenti vari per lasciare impressione: forme di gomma/silicone e materiali riciclati vari e disparati
      - torchio-pressa

    • 4. asciugatura del foglio tra fogli di giornale vecchi di qualche mese.

    • 5. posizionamento della lastra sul piano del torchio pressa con accorgimenti necessari per non sporcare lo stesso.

    • 6. posizionamento del foglio sopra la lastra.

    • 7. stampa.
       

  • predisposizione degli spazi e del tavolo di lavoro e descrizione degli strumenti a disposizione.

  • prima prova di lavorazione e stampa
     

A seguire, Daniel ci ha presentato altri artisti che lavorano vicino a lui. In particolare ci siamo recati ai laboratori di questi due artisti: 

Lauri Rankka, artista specializzato in diverse tecniche di stampa (acquatinta, dry point, incisione su legno e altri materiali, ecc.), pittura e scultura. 

Sakari Matinlauri, artista scultore.

Nel pomeriggio, a casa, abbiamo lavorato su cosa fare il giorno dopo, mettendo giù schizzi e idee di processi.

 

Giorno 2

Incontro la mattina con Daniel e giro di Pikisaari, alla scoperta degli edifici più significativi e dei punti di interesse storico e ambientale.

Arrivati in laboratorio abbiamo svolto le seguenti attività (3 ore):

  • discussione sui progetti personali

  • individuazione punti forti e deboli

  • definizione del progetto grafico

  • elaborazione

  • stampa

Nel pomeriggio, a casa, abbiamo lavorato su cosa fare il giorno dopo, mettendo giù schizzi e idee di processi.

Giorno 3

Incontro direttamente in laboratorio, dove abbiamo svolto le seguenti attività (3 ore):

  • discussione sui progetti personali

  • individuazione punti forti e deboli

  • definizione del progetto grafico

  • elaborazione

  • stampa

Nel pomeriggio, a casa, abbiamo lavorato su cosa fare il giorno dopo,  mettendo giù schizzi e idee di processi.

La sera ho partecipato alla presentazione del lavoro di Secil Yaylali presso l’Art Hub di Pikisaari. Finita la presentazione siamo stati invitati a disperderci camminando per l’isola di Pikisaari e mappare gli elementi per noi più interessanti, quelli che richiamavano di più la nostra attenzione e che avevano ai nostri occhi un carattere identitario per l’isola. A seguire abbiamo intavolato una discussione con gli altri partecipanti (cittadini attivi e artisti) sulle nostre scoperte e sul senso di appartenenza, con l’idea di creare una mappa comunitaria.

 

Giorno 4

Incontro direttamente in laboratorio, dove abbiamo svolto le seguenti attività (3 ore):

  • discussione sui progetti personali

  • individuazione punti forti e deboli

  • definizione del progetto grafico

  • elaborazione

  • stampa

Successivamente ci siamo recati al museo d’arte locale: Oulu Taide Museo dove abbiamo visitato assieme la mostra in corso: PAIN (This exhibition explores the vulnerability and fragility of life from the perspectives of insecurity, loneliness and exclusion – but also hope). Tra le opere osservate abbiamo potuto apprezzare diverse tecniche, che abbiamo potuto mettere a confronto. Molti degli artisti erano conosciuti direttamente da Daniel, che ci ha potuto raccontare tante storie e tanti particolari.

In seguito abbiamo continuato un giro in bici della cittadina, visitando: la storica torre dell’acqua, oggi sede del Tietooma Science Cetre (attualmente chiuso per ristrutturazione); la storica prigione; il fiume, sulle cui sponde ci sono grandi spazi pubblici; la diga per la produzione di energia idroelettrica e il parco. In questo percorso abbiamo incontrato diverse statue di artisti locali e non.

Ci siamo poi recati in visita a 5 gallerie: Mabd, Kajaste, PhotoNorth, Galleria5, Real Deal Yläkerta.

Nel pomeriggio ci siamo recati verso il mare, oltre l’isola Pikisaari e da lì ci siamo mossi a visitare l’affascinante silo di Alvar Aalto, oggi edificio di archeologia industriale di cui si progetta il recupero per farne un centro di preservazione del patrimonio industriale nel nord del mondo e di studio dell’impatto industriale sull’ambiente, la flora e la fauna: https://aaltosiilo.com/en/The_project.

 

Giorno 5

Visto che Daniel era occupato la mattina ci siamo dedicati a comprare il materiale che ci mancava e a visitare i siti che ancora desideravamo visitare.

Dopo pranzo ci siamo trovati in laboratorio per iniziare le seguenti attività (3 ore):

  • decisione di cosa produrre nell’ultimo giorno per mettere assieme le esperienze fatte.

  • prove con più colori: vantaggi espressivi, sfide tecniche, limiti al riuso.

  • elaborazione.

  • stampa.

  • discussione dei risultati e dell’esperienza in generale.

  • chiusura dei lavori.

È interessante notare che la scelta di Daniel di utilizzare normalmente un solo colore (il nero) per la sua opera non risponde solo a una questione espressiva, ma anche a una questione di sostenibilità. Infatti usare più colori limita fortissimamente il riuso della pittura e anche la possibilità di “ricominciare da zero” un lavoro iniziato di cui non si è soddisfatti, proprio perché mischiare due tinte è un processo irreversibile che rende meno flessibile il macro-processo creativo.

Per chiudere la giornata ci siamo presi del tempo libero di condivisione con Daniel: vicino al suo laboratorio c’è una sauna tipica finlandese, di cui ho usufruito prima di fare un bagno nel mar baltico.

Abbiamo passato la serata assieme a chiacchierare, discutere, ridere.

A conclusione di questa esperienza mi sento di poter affermare che il lavoro di Daniel Nagy è unico e prezioso e risponde molto bene alle necessità della contemporaneità europea e globale nel connubio tra tradizione e innovazione delle modalità e dei processi della stampa verso la sostenibilità economica, ambientale e sociale. I temi della sua produzione richiamano il pubblico alla riflessione storico-politica, ma non solo, anche alle “trappole” del linguaggio comune, indagando il contenuto e l’origine di modi di dire, battute, barzellette. Le sue stampe monotipo sono produzioni uniche che seguono un processo tecnico relativamente veloce e semplice (comparato alle altre tecniche di stampa per incisione), economicamente accessibile e che crea pochissimi scarti. Così che la ricerca più profonda sta nel contenuto e nel messaggio della stampa. Il risultato è di forte impatto, sia per il contenuto critico che per il contrasto cromatico.

Credo che sarebbe interessante, per entrambe le parti (WeDo Fablab e Daniel Nagy) proseguire la collaborazione in futuro. Credo che sarebbe molto interessante per Daniel autoprodursi i suoi strumenti in un laboratorio come quello di Omegna, per innovare la sua tecnica, e il WeDo potrebbe favorire molto da una contaminazione “artistica” del suo spazio di lavoro.

Personalmente mi piacerebbe approfondire i temi della produzione artistica come strumento di espressione personale, di inclusione sociale e di incontro nella sede del WeDo.

Personalmente, nella mia esplorazione e produzione mi sono concentrato su 3 temi:

  • L’amore - quello vero: quello che non prende possesso e non incatena ma libera! - come forza sociale inclusiva che unisce, risolve il conflitto e abbatte le barriere.

  • La trascendenza di tempo e spazio nella ricerca creativa.

  • La creazione (di ogni tipo: artigianale, artistica e tecnica) come strumento che guarisce, definisce, da voce, crea relazioni significative, crea rete e include anche i più fragili.

Voglio chiudere il presente report con una selezione delle realizzazioni più rappresentative dell’esperienza di mobilità:

abrazame/te    
 

l’universo nella mano

I Love You

timelessness​

 

 

Questa è la stampa che ho selezionato come regalo per il We Do Fablab.
L’ho scelta perché nasce dalla riflessione sul tema del creare (CREATE in inglese) che si intreccia al tema della definizione personale (CREA TE) e del creare relazioni (RETE).

We Do: questo è quello che facciamo.


 

peace ful love


senza confine


union


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