Erasmus+ Makerspace in school

Erasmus+ Makerspace in school



ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Giada Caterina Zerboni

dal 22/05/2023 al 26/05/2023
Hosting organization: Buinho Associação - Portogallo
Progetto 2021-1-IT02-KA122-ADU-000020427
Workshop Makerspace in a school

 

 

LA SEDE E IL CONTESTO TERRITORIALE

Buinho è un fablab fondato nel 2015 nell’entroterra meridionale portoghese, a Messejana. In una zona scarsamente popolata e con poche opportunità, l’associazione è diventata un punto di riferimento culturale e sociale non solo nell’ambito maker, ma anche in quello artistico, con un programma residenziale a cui partecipano artisti da tutto il mondo. Nel campo educativo, Buinho supporta le scuole locali nelle attività di making, tinkering e coding realizzando laboratori e workshop per bambini e ragazzi. Inoltre l’associazione ha molta esperienza in ambito di progetti Erasmus.

Dallo scorso anno Buinho ha anche una sede a Carcavelos, a 30 minuti di treno da Lisbona. La scelta di avere una sede in quest’area è dovuta al fatto che Messajana è mal collegata e troppo isolata per riuscire a fare rete sia a livello nazionale che internazionale. Carcavelos, al contrario, è ben collegata, si trova sull’oceano ma allo stesso tempo non è nel caos della metropoli. Questa sede, ricavata da un ex-negozio, si trova in una zona residenziale molto tranquilla. A partire da quest’anno, tutti i corsi per i docenti si tengono a Carcavelos. Al momento la sede è aperta solo in occasione dei corsi, ma per la fine dell’anno si prevede di assumere una persona che possa presidiare questo luogo e poter avviare altre collaborazioni con enti e scuole dell’area.

 

LO STAFF E L’ORGANIZZAZIONE

Buihno Education è uno dei pilastri delle attività del fablab, ovvero quello relativo all’organizzazione di corsi per docenti con un approccio STEAM. Dalla loro esperienza con le scuole, dallo scorso anno hanno organizzato un programma di diversi corsi destinato a docenti di tutta Europa. Tutti i corsi sono pratici e pongono l’attenzione sulle possibili attività che i fablab e le scuole possono realizzare.

Lo staff dell’associazione è composto da poche persone; in particolare Carlos Alcobia è il general manager e docente di tutti i corsi. 

Prima di partire per il corso, mi è stata mandata una “welcome guide” molto dettagliata, con tutti i dettagli delle attività e alcune informazioni sul territorio, insieme ai contatti degli organizzatori. 

 

LE ATTIVITÀ

Il corso “makerspace in school education” è durato 5 giorni e si è svolto nella nuova sede di Buinho a Carcavelos. Il corso era destinato a tutti i docenti che vogliono allestire un makerspace nella propria scuola e quindi ha affrontato i diversi ambiti nei quali un makerspace può essere composto. L’agenda è stata ben suddivisa nelle seguenti attività:

Giorno 1 

Il corso è iniziato con una presentazione dei partecipanti. Il gruppo era formato da 8 docenti di diverse discipline e gradi di scuola provenienti da Spagna, Italia e Reunion (Francia). Successivamente Carlos ha presentato Buinho e le sue attività, e poi abbiamo iniziato a lavorare con Micro:bit. Dopo una breve introduzione ai microcontrollori, ogni partecipante ha ricevuto in regalo una micro:bit per poter sperimentare alcune attività utilizzando sia circuiti di Tinkercad che l’ambiente di programmazione makecode. 

Giorno 2 

Sempre all’insegna dell’elettronica, durante la mattina si è realizzato un circuito composto da amplificatore, interruttore, modulo bluetooth e speaker che potesse servire da cassa per il proprio telefono. I diversi componenti sono stati saldati dai partecipanti. Nel pomeriggio invece si è continuato a lavorare con micro:bit realizzando un circuito programmato con breadboard e un sensore ad ultrasuoni. 

Giorno 3

A metà settimana è stata inserita una interruzione per potersi riposare ma allo stesso tempo creare legami con il gruppo. In questo corso si è fatta la visita a Cascais e a Cabo de Roca. 

Giorno 4

Tema del giorno è stata la digital fabrication, con l’utilizzo della stampante 3D, taglio laser e plotter da taglio. Si è utilizzato tinkercad per realizzare un semplice oggetto, che poi è stato stampato. Nel pomeriggio ci si è concentrati sul plotter da taglio, con la realizzazione di adesivi e poi di una borsa che ogni partecipante ha personalizzato a mano ritagliando il termovinile e poi imprimendolo a caldo. 

Giorno 5

L’ultimo giorno è stato dedicato al riepilogo di tutto quello visto ed è stato dato ampio spazio ad ogni partecipante per poter esprimere le proprie osservazioni ed opinioni. 


 

L’ESPERIENZA VISSUTA 

Dopo due esperienze di job shadowing, avevo il desiderio di partecipare ad un corso, e questo ha soddisfatto tutte le mie aspettative. Dopo la pandemia, alle scuole italiane stanno arrivando tantissimi finanziamenti, specialmente rivolti all’ambito digitale e STEM. Io mi occupo della progettazione e gestione di questi finanziamenti nella scuola nella quale lavoro, e quindi per me è fondamentale essere aggiornata e consapevole delle possibilità esistenti, per poter sfruttare al meglio questa preziosa opportunità. 

Il corso è stato ben organizzato senza però essere troppo strutturato. In particolare Carlos è stato un ottimo conduttore, ascoltando attentamente le esperienze dei partecipanti ed è riuscito a venire incontro alle esigenze di tutti, nonostante i diversi livelli di conoscenza degli strumenti utilizzati. Proprio l'eterogeneità del gruppo ha permesso un vivace scambio di idee ed esperienze.

Di seguito voglio riportare alcune considerazioni che sono emerse, non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto come principi che dovrebbero essere alla base di ogni makerspace.  

  • elettronica: ci sono tante opzioni per fare attività di elettronica; quelle presentate sono molto economiche (micro:bit costa circa 20 euro, mentre i componenti elettronici da pochi centesimi a pochi euro). Questo è un passaggio importante, perché spesso si pensa che queste attività necessitano di materiali costosi, quando in realtà sono accessibili a tutte le tasche. Ci sono diverse opzioni, da quelle che prevedono una saldatura a quelle che utilizzano breadboard e cavi a coccodrillo, per poter realizzare circuiti anche molto complessi. Tutti questi componenti devono essere riposti in maniera chiara ed ordinata, come nei negozi, in modo che ognuno possa andare a prendere quello che gli serve per ogni progetto. L’obiettivo è quello di dare l’opportunità di far scegliere cosa utilizzare nei progetti, evitando di riprodurre meccanicamente degli esercizi. 

  • digital fabrication: anche qui le opzioni sono diverse. Le macchine possono avere un costo molto variabile e quindi è importante essere consapevoli delle caratteristiche tecniche di ognuna. In particolare qui il tema manutenzione e sicurezza è da tenere molto in considerazione. La stampante 3D e il plotter da taglio non hanno particolari norme a riguardo, mentre per il taglio laser bisogna pianificare bene come installarlo e soprattutto come effettuare la manutenzione. 

  • gestione dello spazio: ogni makerspace ha i propri temi, nessuno è obbligatorio. Si può allestire un makerspace senza nessuna macchina, ma quello che è fondamentale è che sia uno spazio dove le persone creino qualcosa. Quindi possono anche esserci solamente strumenti analogici! Importante è la disposizione degli oggetti, ovvero che devono essere accessibili quelli che possono essere usati da tutti, mentre quelli più “pericolosi” devono essere riposti in maniera adeguata. Proprio per questo la comunicazione è fondamentale: l’utilizzo di cartelli, frasi, scaffali aperti, tutto contribuisce a rendere l’ambiente su misura di chi lo frequenta. Interessante prevedere uno spazio dove raccogliere parti di oggetti rotti per poterli smontare ed analizzare, creando anche una sorta di biblioteca di componenti e rifiuti elettronici. 

  • che cos’è un makerspace? Si può rispondere a questa domanda sintetizzando il concetto che è un luogo dove le persone fanno qualcosa. Ma poi bisogna andare più in profondità, e si capisce che la condivisione di idee, strumenti, progetti è la base fondamentale. Quindi lo spazio deve favorire questo scambio. All’interno di una scuola l’approccio non formale di questo spazio incontra le esigenze di una educazione formale fatta di valutazioni e di curriculum. Tutto questo si può coniugare, ma non esiste una ricetta preconfezionata. I progetti devono essere stimolanti, devono portare le persone a confrontarsi tra di loro. Il ruolo del docente è quello del facilitatore. All’inizio s’insegna agli studenti qualcosa, ma appena essi diventano autonomi bisogna smettere di essere frontali, ma laterali, ovvero diventare un mentore che li guidi nei loro progetti. 


 

IL RITORNO NEL WE DO FABLAB

We Do Fablab è un punto di riferimento per le scuole del territorio che vogliono confrontarsi sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista di approccio al mondo del making. In questo momento tutte le istituzioni scolastiche hanno a disposizioni somme significative per finanziare l’acquisto di strumenti per lo sviluppo delle competenze STEM degli studenti. Diventa quindi importante per il territorio poter avere un punto di riferimento per potersi confrontare. We Do Fablab ha tutte le caratteristiche per esserlo. 

Inoltre il corso ha offerto sia degli spunti per poter organizzare anche qui delle attività simili, rivolte sia a docenti che ad appassionati di tutte le età. Penso che una delle potenzialità del fablab sia proprio quella che non ci siano limiti di età, ma  che sia aperto a tutti.

Per quanto riguarda strumenti e dispositivi utilizzati, consiglio l’acquisto di micro:bit per poter far conoscere questo micro controllore che è più accessibile rispetto ad arduino in termini di complessità iniziale, ma che in realtà non è meno potente per molti progetti. Inoltre sarebbe interessante allestire uno spazio per classificare e far conoscere i componenti elettronici che si trovano all’interno degli oggetti di uso quotidiano, in funzione di attività di riparazione e hacking. Stampanti 3D, plotter da taglio e taglio laser sono macchine già in dotazione al fablab e non c’è nulla di nuovo da aggiungere rispetto a quello visto. 


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