Erasmus+ CIPFP Ausiàs March 2
ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Massimiliano Ferré
dal 15/05/2023 al 17/05/2023
Hosting organization: CIPFP Ausiàs March - Spagna
Progetto 2021-1-IT02-KA122-ADU-000020427
Job shadowing
Il giorno prima dell’inizio delle attività di Job Shadowing ho avuto il tempo di visitare il centro di Valencia e assaporarne gli usi e i costumi. Era in corso una celebrazione cittadina con musica d’orchestra e fuochi d’artificio, ho quindi potuto toccare con mano l’ospitalità e il clima festoso tipico di questa grande città di mare.
L’obiettivo principale della mobilità era raccogliere informazioni su uno dei più importanti Centri di Formazione di Valencia, prendere contatti con professori o professionisti del settore sanitario e approfondire percorsi di inclusione all’interno di scuole pubbliche.
15 maggio
Sin dall’esterno del centro formativo mi sono reso conto dell’attenzione alla pulizia e all’ordine, caratteristica che ho riscontrato anche il giorno precedente, girando per il centro città.
Ho constatato come presso la portineria della scuola vi fossero almeno due persone, incaricate di accogliere studenti, professori ed esterni.
La vicedirettrice Nadala Benedito, referente della mobilità, mi ha accolto all’interno dell’Agenzia Formativa Ausiàs March nella tarda mattinata.
Avevo avuto modo di incontrare Nadala nel 2022, presso la nostra sede di Omegna, ancora prima che questa divenisse a tutti gli effetti sede legale, in occasione di una loro mobilità nell’ambito del progetto KA1 Erasmus+.
Da subito Nadala mi ha spiegato che Ausiàs March è un Centro Integrato Pubblico di formazione professionale; la sua connotazione pubblica la differenzia nella forma a VCO Formazione, l’Agenzia Formativa che ospita e collabora con We Do Fablab.
In realtà, essendo un ente statale, Ausiàs March si integra in un ciclo di istruzione profondamente differente da quello Italiano, che ho inizialmente faticato a comprendere.
Successivamente Nadala mi ha mostrato questo schema che mi ha chiarito le idee.
Il CIPFP Ausiàs March è situato nella città di Valencia, in via Angel Villena.
E’ un centro pubblico e moderno esclusivamente dedicato alla Formazione professionale gratuita di alta qualità.
Apre tutti i giorni dalle 8:00 di mattina alle 20:00 di sera.
In Spagna ci sono altre agenzie formative sia pubbliche che private ma c’è un sistema ministeriale dedicato al settore della formazione professionale. Questo, negli ultimi dieci anni circa, ha valorizzato notevolmente il settore della formazione professionale, permettendo di “scrollarsi” di dosso l’etichetta di percorso per il ripiego di chi non ha voglia di studiare.
La maggior parte dei corsi all’interno dell’Ausiàs March sono svolti in modalità duale, cioè integrando la formazione più ampia nelle aziende per avvicinare gli studenti il più possibile al mondo del lavoro.
Per meglio comprendere lo schema sopra riportato è necessario distinguere i due livelli di formazione professionale spagnola: livello medio e superiore.
Ecco la tipologia di corsi offerti dal centro:
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PERCORSI DI LIVELLO MEDIO
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PERCORSI DI LIVELLO SUPERIORE
Requisiti di accesso:
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PERCORSI DI LIVELLO MEDIO
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PERCORSI DI LIVELLO SUPERIORE
Gli studenti che frequentano il centro sono quasi tutti maggiorenni, si evince che l’utenza proviene prevalentemente dal percorso di Bachillerato (equivalente agli ultimi due anni di scuole superiori in Italia).
Ci sono anche molti studenti che accedono ai percorsi di livello superiore per poter avere un accesso facilitato nel mondo del lavoro, oppure per poter ottenere dei crediti (in anni) sui successivi studi universitari.
La mattinata è proseguita con una rapida ma completa visita degli spazi a disposizione: dalle semplici aule ai laboratori muniti di attrezzature specifiche. A parte le aule informatiche ho constatato che il percorso Sanitario è quello che prevede la maggior parte di spazi e attrezzature ad hoc.
In particolare l’indirizzo di Ortoprotesi prevede l’uso di spazi molto ampi e molto ben attrezzati.
Oltre agli spazi amministrativi e alle aule / laboratori il centro ha anche una piccola biblioteca che si presta a luogo di studio, una discreta area esterna recintata e una caffetteria / bar a prezzi modesti a disposizione degli studenti.
Vi è anche una piccola aula con Green Screen e apparecchiature per il montaggio video destinata principalmente alla preparazione dei colloqui lavorativi.
Durante la pausa pranzo ho avuto l’occasione di conoscere la professoressa Carmen A. Garcia proveniente dall’ambito ospedaliero che mi ha presentato poco dopo alla classe del 1° anno di “Ortoprótesis y Productos de Apoyo”.
La mia presentazione ha previsto una breve introduzione sul mio percorso di studi e di lavoro, con particolare attenzione all’attività formativa e organizzativa svolta in We Do Fablab e in Vco Formazione. Ho voluto concentrare il mio discorso sui progetti svolti nell’ambito del sociale o del servizio alla persona, raccontando quindi dettagliatamente quanto svolto negli ultimi anni a favore dell’Associazione Gazza Ladra. Ho potuto mostrare i giochi e gli arredi sviluppati per Spazio e Gioco e ho mostrato in anteprima il progetto Serious Game, per avvicinarmi il più possibile al tema della “disabilità”, sicuramente più di interesse visto il percorso di studio dei presenti.
Mi ha stupito il fatto che i ragazzi e i professori incontrati non conoscessero la realtà dei Fablab, soprattutto perché mi ero appositamente informato preventivamente e avevo scoperto che a Valencia ve n’è uno con tre sedi e svolge attività di prototipazione legate all’ambito “ortoprotesi”.
Successivamente nella caffetteria ho potuto conoscere BEGOÑA SÁNCHEZ, professoressa esperta di Orientamento, che svolge alcune ore di insegnamento all’interno dell’indirizzo “Commercio Internazionale”.
La professoressa si occupa di orientamento scolastico e professionale, quindi insieme alla sua equipe aiuta gli studenti a identificare competenze esistenti e mancanti, a creare un curriculum e dare consigli sull’ambito lavorativo (leggere la busta paga o fare impresa, ad esempio).
Come in Piemonte esistono diversi progetti di rete con altre Agenzie Formative, l’unica differenza è che le attività di Orientamento dell’ Ausiàs March sono indirizzate esclusivamente agli studenti del centro, molto numerosi.
La professoressa Sanchez mi ha raccontato come anche in Spagna da poco tempo sia possibile effettuare un percorso di riconoscimento delle competenze legate ad attività non esercitate e come sia possibile usufruire di competenze e spazi legati ad altre Agenzie Formative per effettuare test di riconoscimento in tal senso.
E’ utile ricordare che Ausiàs March organizza annualmente un evento di più giorni dedicato ai progetti di imprenditoria e ai progetti europei in cui il centro è protagonista, coinvolgendo professori e aziende da tutta Europa.
Nel tardo pomeriggio ho potuto visitare in maniera più approfondita i laboratori di “Elaborazione e Adattamento dei prodotti plantari personalizzati”. La professoressa Laura Lacomba mi ha mostrato tutto il processo di insegnamento e realizzazione di protesi plantari, dallo stoccaggio dei sacchi di gesso, alle operazioni di finitura dei manufatti.
Mi sono reso conto, visitando questi spazi, che i contenuti dei corsi (nello specifico quelli legati all’ambito sanitario, che ho avuto modo di conoscere da più vicino) e le attrezzature a disposizione sono molto datati, ma non per questo non più validi.
Anzi le fondamenta teoriche su cui si basano alcuni calcoli e alcuni concetti che vengono affrontati in laboratorio per lo sviluppo delle protesi plantari, lascia intendere che ci siano conoscenze profonde degli argomenti.
Mi ha però stupito come non vengano utilizzati strumenti di supporto, ad esempio il disegno CAD, per la progettazione o l’analisi delle forme.
Le attrezzature a disposizione sono sofisticate e vengono manutenute costantemente, con attenzione e cura.
All’interno del laboratorio ci sono parecchi strumenti di lavoro manuali, macchine per la finitura (molatrici con diversi tipi di grana) e alcune macchine semi automatiche come la termoformatrice e il forno. Tutte le lavorazioni partono dalla scagliola di gesso, che viene sempre rifinita e modellata in parte a mano.
16 maggio
La giornata del 16 maggio è stata dedicata interamente alla visita di una azienda, che la classe 1° di “Ortoprotesis y Productos de Apoyo” già conosceva: EMO, un'azienda situata appena fuori Valencia, in un’area industriale, molto nota per i suoi prodotti innovativi nel settore delle protesi.
Abbiamo dunque partecipato ad un incontro formativo, dove un paio di esperti del team aziendale hanno illustrato i vari tipi di fasce correttive esistenti, fino ad arrivare ai veri e propri busti rigidi. Oltre ad importanti nozioni riguardanti la postura e all’ergonomia ci sono stati illustrati i procedimenti di fabbricazione, tramite slide.
Purtroppo non è stata prevista una visita nel reparto produttivo, aspetto che mi avrebbe sicuramente interessato maggiormente, considerando che alcune delle protesi e ausili prodotti vengono prototipati tramite stampanti 3d a sinterizzazione laser.
Nel pomeriggio di martedì ho potuto visitare la Ciudad de la Ciencia, nello specifico il Museo della Scienza, situato al suo interno, scoprendo alcuni esperimenti a tema elettrico e musicale molto interessanti.
17 maggio
Mercoledì 17 maggio ho passato l’intera giornata all’interno della scuola IES El Grao, che si occupa di ESO, Bachillerato e formazione professionale. Gli studenti che frequentano l’Istituto vanno dai 12 ai 18 anni circa.
I percorsi di studio sono:
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Família Administració i Gestió
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Família Informàtica i Comunicacions
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Família Comerç i Màrqueting
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Família Hostaleria i turisme
All’interno dell’Istituto, ad attendermi, c’era il professor Santiago Navìo, insegnante di tecnologia appassionato di making, crafting, elettronica e fai da te in generale.
Santiago mi ha mostrato rapidamente gli spazi della scuola, molto ampi e accoglienti; un’ampia area interna ed esterna viene adibita alla ricreazione, con giochi e attrezzature che permettono alle centinaia di ragazzi di svagarsi attraverso competizioni sportive.
Mi ha stupito molto il fatto che non ci fosse un solo ragazzo ad utilizzare il telefono cellulare durante la ricreazione. Ho visto solo un cartello sulle pareti della scuola che ne riportava il divieto d’uso.
All’interno dell’Istituto trovano spazio parecchi progetti dedicati all’inclusione; frequentemente si ospitano ragazzi a rischio dispersione scolastica per permettere loro di approfondire in maniera stimolante alcuni temi di attualità.
In particolare ho potuto assistere ad una lezione sulle energie rinnovabili e sul cambiamento climatico, in cui i ragazzi esponevano una ricerca di gruppo, sotto forma di slides.
Ho potuto interagire con i ragazzi, grazie al supporto del professor Santiago, parlando di geotermico ed energia proveniente dal sottosuolo.
Infine ho potuto visitare i laboratori scolastici in cui viene utilizzato Arduino per la costruzione di piccoli robot. C’è una forte propensione all’utilizzo di materiali poveri (legno, cartone) per la realizzazione di progetti a tema meccanico e robotico. Infatti vi sono anche molte attrezzature classiche da falegnameria, come il traforo elettrico e la levigatrice, molto spesso adattate alle esigenze della classe.
Durante le ore di laboratorio alcune insegnanti di Sostegno, insieme ad alcuni ragazzi disabili, hanno proseguito un progetto di riciclo creativo, realizzando, con il supporto del professor Santiago, alcuni piccoli saltimbanco in legno che grazie all’uso di una semplice corda compiranno piroette e salti mortali.
Dopo la foto di rito al di fuori dell’edificio insieme a Santiago e ai suoi colleghi sono tornato verso il centro di Valencia per visitare la biblioteca comunale e stendere i primi appunti di viaggio.
Conclusioni
L’esperienza formativa mi ha permesso di conoscere persone con grande dedizione nei confronti dell’insegnamento. Il sistema scolastico spagnolo è differente da quello italiano e sembra meglio strutturato e supportato a livello statale. La formazione professionale, grazie agli ultimi aggiornamenti ministeriali, viene inquadrata come indirizzo di studio di medio / alto livello, con studenti per lo più volenterosi e desiderosi di proseguire il percorso scolastico all’università o in ambiti lavorativi ad alta specializzazione.
Tuttavia manca una spinta innovativa dall’alto; molti dei docenti incontrati conoscono sistemi di didattica innovativa (microcontrollori, scanner 3d, stampanti 3d) ma non li utilizzano molto perché questi non sono ancora stati del tutto integrati all’interno dei percorsi scolastici.
Nell’ambito sanitario, in particolare, c’è ancora una forte propensione all’uso di strumenti classici. E’ presente uno scanner 3d plantare professionale che al momento non viene utilizzato.
La mobilità mi ha permesso di prendere sufficienti contatti per poter pensare in futuro di:
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effettuare una nuova mobilità nelle vesti di esperto (ambito cad 3d)
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ospitare alcuni dei docenti conosciuti presso la nostra sede di Omegna
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partecipare ad un progetto Erasmus+ più articolato sulla base di quanto visto e discusso
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