Erasmus+ Atelier Kitchen Litho

Erasmus+ Atelier Kitchen Litho



ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Irene Lupia

dal 22/04/203 al 24/04/2023
Hosting organization: Émilie Aizier (Atelier Kitchen Litho) - Francia
Progetto 2021-1-IT02-KA122-ADU-000020427
Workshop Kitchen Print

 

 

Émilie Aizier è un’artista visiva nata nella cittadina francese di Épinal, dove ha studiato arte all’Ecole Supérieure d’Art de Loraine. In seguito alla sua formazione legata alla grafica e alle tecniche tradizionali di incisione, ha fondato l’Atelier Kitchen Print, un laboratorio di stampa che ha sede oggi nella stessa Épinal. 

Capoluogo del dipartimento dei Vosgi, nella regione Grand Est, Épinal è conosciuta anche come la “cité de l’image”, per via del suo legame con una lunga tradizione di immagini popolari su carta stampata. Épinal è stata uno dei maggiori centri di produzione di immagini dal 1850 al XX secolo e ospita oggi il Musée de l'image, al cui interno si trova una delle più importanti raccolte di immagini popolari francesi e straniere dal XVII secolo ai giorni nostri.

 


Le musée de l’image, Epinal

Ho avuto la possibilità di trascorrere nell’Atelier Kitchen Print due giornate intense dedicate alla stampa, durante le quali ho potuto conoscere meglio il lavoro di Émilie e fare esperienza assieme a lei della tecnica di cui è inventrice: la Kitchen Litho.

Negli anni l’artista ha condotto e conduce tuttora numerosi studi e ricerche sulle tecniche grafiche, con l’obiettivo di trovare delle alternative atossiche e sostenibili ai materiali tradizionali. Tali ricerche l’hanno portata all’invenzione e al perfezionamento, nel 2011, della Kitchen Litho, una tecnica di stampa litografica in piano, più semplice ed economica rispetto a quella tradizionale. Si tratta inoltre di una tecnica atossica e facilmente accessibile a chiunque, dal momento che i materiali necessari sono infatti reperibili nelle nostre cucine (questo ne giustifica il nome!) . La pesante e costosa pietra calcarea che costituisce la matrice della tecnica litografica è sostituita da un foglio di alluminio, mentre l’acido nitrico, tradizionalmente utilizzato sulla pietra per fissare le immagini da stampare, lascia il posto alla Coca Cola, un mordente non tossico per la salute dello stampatore e per l’ambiente.

La matrice in foglio di alluminio

Il principio su cui ci si basa per realizzare delle stampe in Kitchen Litho è lo stesso di quello sfruttato in litografia, ovvero la repulsione tra sostanze grasse, oleose e l’acqua. Il disegno che si desidera stampare viene realizzato sul foglio di alluminio specularmente rispetto a come lo si vuole ottenere in stampa con matite colorate grasse, gessetti a cera o a olio, pennarelli a vernice o inchiostro litografico diluito con olio, per poi immergere per qualche secondo la matrice nella Coca Cola, affinché avvenga la “morsura”. In pochi secondi la Coca Cola corrode la matrice là dove non interessata dal disegno e successivamente l’eccesso di sostanza mordente viene rimosso dalla matrice con dell’acqua, facendo attenzione a non eccedere con la bagnatura. Si procede poi con l’inchiostrazione grazie a un rullo di gomma; l’inchiostro litografico verrà trattenuto là dove si è realizzato il disegno e sarà invece respinto dalle aree rimaste scoperte. In questa fase, si deve avere cura di non eccedere con il colore per non compromettere i segni e l’immagine, rimuovendo l’eventuale eccesso di inchiostro con una spugna umida. L’operazione va ripetuta finché l’immagine risulta inchiostrata e pronta per la stampa, facendo sempre attenzione a mantenere la matrice umida poiché, come per la litografia, la Kitchen Litho si basa sul principio di repulsione tra acqua e sostanze oleose. 

 Al lavoro nell’Atelier Kitchen Print 

I supporti cartacei ideali sono quelli comunemente impiegati per la litografia offset: fogli lisci e con una grana non troppo grossa. La carta deve essere inumidita appena prima di ricevere la stampa, che avviene con l’uso di un torchio meccanico manuale.

Tutte le fasi di lavoro necessitano cura e attenzione, aspetti imprescindibili per la buona riuscita delle stampe e soprattutto per la realizzazione di un buon numero di copie. La Kitchen Litho, con i dovuti accorgimenti, permette infatti di ottenere tirature abbastanza elevate.

Émilie ha condiviso con generosità i frutti delle sue ricerche e i suoi studi, che l’hanno portata a brevettare questa tecnica. Ne avevo fatto breve esperienza durante i miei anni di formazione in Accademia, continuando a sperimentare successivamente, anche se mai con risultati ottimali. 

Le prime ore trascorse in laboratorio con Émilie sono state fondamentali per vederla all’opera, osservarla stampare e muoversi negli spazi organizzati di modo che potessero essere funzionali al lavoro e ascoltarla durante la dimostrazione di stampa. Dopo avermi introdotta alla tecnica, Émilie mi ha invitata a sperimentare in prima persona. Ci siamo confrontate su alcuni disegni che conservo in un taccuino e mi ha suggerito gli strumenti più adatti al mio segno. Ho potuto realizzare le immagini sulle matrici sia con dei pastelli sia con dell’inchiostro diluito con olio, lavorando quindi a pennello.

La stampa

Sotto la guida e supervisione dell’artista ho potuto realizzare delle piccole tirature in kitchen litho, prendendo coscienza degli errori che commettevo nel praticare la tecnica, chiarendo alcuni dubbi e ricevendo preziosi consigli. 

Émilie ha persino simulato errori che comunemente vengono fatti durante la fase di inchiostrazione, dimostrando come, con i giusti accorgimenti, agendo in maniera cosciente e tempestiva, vi si possa rimediare.

Nonostante ci si serva di strumenti semplici, è necessario imparare a conoscere e prevedere il comportamento dei materiali. Émilie ha evidenziato come nel tempo abbia imparato a capire quali strumenti si prestano meglio ad essere utilizzati (inchiostri, carte, pastelli…) e quali invece sarebbe meglio evitare. 

L’artista continua tuttora a sperimentare, portando avanti le sue ricerche e organizzando corsi, mostre ed esposizioni nel suo Atelier, condividendo la sua ricerca con curiosi e appassionati. Realizza anche piccole edizioni d’arte. 

Durante i due giorni di corso, Émilie mi ha anche mostrato dei libri d’artista realizzati in Kitchen Litho a più colori. Per questi ultimi ci si serve di mascherine e stencil di acetato attraverso i quali il colore viene depositato con una spugna. Émilie era al lavoro su alcune stampe mentre realizzavo le mie tirature, così ho avuto la possibilità di osservare anche questo procedimento. Sono rimasta affascinata dai risultati che si possono ottenere con una tecnica che si serve di materiali così semplici. 

Ho apprezzato la generosità di Émilie nel condividere la sua esperienza e i suoi spazi. Si è trattato di uno scambio proficuo che non potrà che essere il punto di partenza per nuove sperimentazioni. 

Ho intenzione di portare avanti le sperimentazioni avviate nell’atelier di Émilie, realizzando nuove tirature di stampe e piccole edizioni d’arte, ma anche confrontandomi con altri artisti e appassionati per poter condividere quanto appreso. L’economicità e la facile reperibilità delle materie prime nelle nostre cucine e la relativa semplicità di realizzazione della tecnica della Kitchen Litho permettono di avvicinare un più ampio raggio di curiosi e appassionati al mondo della stampa, con un’attenzione particolare rivolta all’ecosostenibilità. Tale aspetto permetterebbe inoltre di rendere accessibile l’esperienza di stampa anche a bambini, gruppi e/o famiglie.

 

Ipotesi di ritorno concreto all’associazione We Do Fablab

Occasione di approfondimento per chi già possiede delle competenze in ambito grafico, ma anche di formazione per chi per la prima volta decida di approcciarsi alla stampa, potrebbero essere dei workshop di Kitchen Litho organizzati presso la sede del We Do Fablab. In questo modo, la stampa litografica, considerata proibitiva e costosa, diventerebbe accessibile a chiunque abbia voglia di sperimentarla, senza vincoli di costi e reperibilità dei materiali. La Kitchen Litho è davvero alla portata di tutti, adulti e bambini, e pone l’accento su come si possa essere creativi e fare esperienza di stampa senza impattare sull’ambiente e sulla propria salute, argomento su cui è importante continuare a fare ricerca e a sensibilizzare.


Torna al blog