Erasmus+ Atelier Chika Ito
ERASMUS +
REPORT MOBILITA’ - Gentilcore Giulia
dal 11/03/2022 al 12/03/2022
Hosting organization: Atelier Chika Ito - Olanda
Progetto 2021-1-IT02-KA122-ADU-000020427
L’artista Chika Ito, specializzata nella ricerca e nella creazione di inchiostro con materiali edibili ed eco sostenibili, mi ha accompagnato in un viaggio nei Paesi Bassi alla scoperta di due laboratori per la stampa e la grafica d’arte: l’AGA LAB di Amsterdam e il Grafisch Atelier di ‘s-Hertogenbosch. Entrambi i luoghi nascono dalla riqualificazione di edifici preesistenti e offrono agli artisti l’occasione di lavorare in autonomia o con il supporto di esperti affittando gli spazi e le attrezzature specifiche. Gli spazi condivisi dei laboratori offrono inoltre la possibilità di iscriversi a workshop e a corsi dedicati alle varie tecniche di incisione, dalle più tradizionali alle più contemporanee.
Questa mobilità Erasmus mi ha permesso di entrare in contatto e di confrontarmi con diversi artisti e persone che lavorano nel mondo della grafica d’arte e del design utilizzando luoghi di scambio e condivisione. Ho avuto l’opportunità di vedere Chika Ito al lavoro e ho appreso nuove metodologie di lavoro, in particolare ho avuto modo di sperimentare i principi base per la realizzazione di inchiostri serigrafici a impatto zero, partendo dall’utilizzo di piante e cibi.
Giorno 1 - Visita all’AGA LAB di Amsterdam
L’AGA LAB di Amsterdam si trova oggi in periferia ed è stato ricavato dal rinnovamento degli spazi di un ex istituto tecnico. La sua funzione è quella di offrire ad artisti nazionali e internazionali un luogo di incontro e sperimentazione in cui poter lavorare e condividere le proprie esperienze con altri artisti e professionisti del settore. Al suo interno, oltre a un fornito laboratorio in cui è possibile usufruire di macchinari specifici per la stampa, si trovano atelier e studi per residenze d’artista con stanze affittabili per il pernottamento e spazi comuni.
L’AGA LAB è uno spazio fatto anche di ricerca, sperimentazione e scambio di conoscenze. Sotto il suo tetto si svolge il progetto satellite “Painting Plants”, avviato nel 2011 dall’artista biologa Naan Rijks e che ha successivamente visto la partecipazione dello scienziato Jeroen Snijdewint e dell’esperta in tinture naturali dei tessuti Lucila Kenny. Questo progetto viene portato avanti grazie agli spazi esterni: qui vi è un orto condiviso nel quale vengono coltivate più di 30 piante dalle quali si estraggono i pigmenti per la creazione di inchiostri e colori naturali impiegabili per la stampa. Le piante che vengono raccolte vengono trasformate in inchiostri eco sostenibili all’interno di un’ala molto luminosa del laboratorio.
Grazie alla guida del direttore Arend - Jan Weijsters è stato possibile visitare i diversi luoghi adibiti al lavoro. Per accedere agli spazi comuni è indispensabile possedere la conoscenza base di almeno una tecnica di stampa, vengono tuttavia forniti dei corsi per acquisire le conoscenze mancanti e accedere quindi agli spazi comuni.
Il laboratorio per la stampa è allestito nella vecchia palestra dell’istituto tecnico, che conserva ancora i suoi tratti originali quali i canestri da basket e la pavimentazione.
Tutte le attrezzature e i macchinari per la stampa sono a disposizione previa prenotazione online e telefonica, per evitare un sovraffollamento e per permettere agli artisti di lavorare con tranquillità e concentrazione. E’ possibile acquistare in loco anche i materiali per la stampa quali, ad esempio, l’inchiostro e la carta. Un intero scaffale è dedicato all’archiviazione dei materiali personali degli artisti che lavorano all’interno del laboratorio. Ciascun artista può ritirare i suoi strumenti all’interno di scatole etichettate con il proprio nome.
Lo spazio è diviso principalmente in due aree: la prima dedicata all’incisione, alla camera oscura e ad altre tecniche quali la toyobo, e la seconda interamente dedicata alla serigrafia.
Nella prima area vi sono torchi calcografici, litografici e xilografici, rastrelliere per l’asciugatura delle stampe e cassettiere per i diversi tipi di carta e per l’archiviazione dei lavori. Una stanza adiacente permette l’utilizzo del solfato di rame per l’incisione delle matrici calcografiche grazie alla presenza di cappe d’aspirazione.
Nell’area dedicata alla serigrafia si trovano diversi piani da stampa aspirati, un grande bromografo e degli scaffali con telai serigrafici da affittare. La stanza adiacente con lampadine gialle permette la stesura dell’emulsione fotosensibile sui telai serigrafici e la loro pulitura grazie ad apposite vasche.
Nel laboratorio vi è un’attenzione ecologica nell’utilizzo dei materiali: si utilizzano solo inchiostri a base d’acqua per la stampa serigrafica, non si utilizza acquaragia per la pulizia dei piani e delle lastre e si preferisce l’utilizzo del solfato di rame all’acido nitrico.
Lo studio presenta inoltre un soppalco dedicato alle tecniche digitali. Qui è possibile lavorare con il proprio computer o affittare una postazione dotata di computer, plotter per la stampa fine art e per la stampa Risograph.
Giorno 2. Visita al Grafisch Atelier di ‘s-Hertogenbosch con esperienza di stampa serigrafica
L'atelier grafico di Den Bosch si trova all’interno di uno spazio ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia fabbrica di sigari nella città del pittore Hieronymus Bosch. Questo luogo accoglie anche delle mostre temporanee d’arte contemporanea ed eventi culturali.
L’atelier non è grande come quello dell’AGA LAB e non offre la possibilità di svolgere residenze d’artista. Tuttavia, si tratta di un luogo molto accogliente nel quale poter sperimentare le varie tecniche di incisione quali calcografia, xilografia, litografia, cianotipia, serigrafia, toyobo e risograph. In questo luogo artisti, designer e creativi possono prenotare le postazioni di stampa per lavorare in autonomia o con il supporto di esperti. Vengono periodicamente organizzati workshop e corsi ai quali è possibile partecipare per apprendere nuove conoscenze nell’ambito della grafica e della stampa d’arte. L’atelier mette a disposizione i suoi spazi anche per gruppi privati, aziende, scuole e studenti che intendono lavorare a progetti legati alla riproduzione di immagini in serie. Qualora fosse necessario il Grafisch Atelier organizza anche workshop e laboratori itineranti attraverso l’utilizzo di macchinari facilmente trasportabili come i piani da stampa e i torchi portatili.
Anche in questo atelier vengono privilegiati, per quanto possibile, materiali non tossici e poco impattanti sull’ambiente ed è possibile acquistare inchiostri e carta per la stampa.
Qui è stato possibile osservare il metodo di lavoro di Chika Ito e apprendere nuove metodologie per la realizzazione di inchiostri naturali attraverso l’impiego di pigmenti ricavati da piante, frutti e spezie uniti a leganti di origine vegetale quali, ad esempio, l’amido di riso e grano. L’artista ha condiviso con generosità e professionalità la sua esperienza e i suoi studi sui colori naturali e sulla loro applicazione nell’ambito della stampa d’arte. Il suo metodo di preparazione degli inchiostri non prevede alcun agente chimico ed è completamente eco sostenibile, oltre ad essere molto economico. Tutti i materiali che sono stati usati sono facilmente reperibili in un negozio di alimentari o in un orto coltivato. La base per l’inchiostro è ottenuta dalla mescolanza di amido di riso e/o grano con acqua e pigmenti di origine vegetale.
Durante la permanenza nell’atelier ho avuto modo di osservare e provare a replicare tutti i passaggi indispensabili per la preparazione del colore e il suo impiego nella stampa, dalla bollitura dei materiali fino alla stampa con telaio serigrafico. L’esperienza, il giusto dosaggio degli ingredienti e la sperimentazione suggeriscono la giusta densità che un inchiostro deve avere per essere utilizzato al meglio. Lavorando con inchiostri derivati da materiale organico è importante non eccedere nella preparazione degli stessi, per evitare di produrre rifiuti e spiacevoli odori. L’attenzione quindi va rivolta anche alla giusta quantità di inchiostro che si vuole produrre in base al lavoro che si vuole ottenere in giornata. Grazie a dei telai precedentemente impressionati da Chika Ito, ho avuto la possibilità di realizzare delle stampe serigrafiche utilizzando un inchiostro di barbabietola realizzato al momento. In fase di stampa ho riscontrato un’estrema facilità di utilizzo, la giusta consistenza dell’inchiostro ha permesso il passaggio della racla sul telaio senza alcuno sforzo.
Le stampe ottenute sono tecnicamente impeccabili, i colori risultano tenui e delicati ma uniformi nella loro stesura.
La gamma cromatica degli inchiostri realizzati è la seguente:
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Curcuma - giallo;
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Paprika - arancio;
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Spirulina - blu / verde;
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Succo di mirtillo - blu viola;
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Barbabietola - magenta
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Tè Matcha - verde
Oltre a questa sperimentazione pratica è stato utile osservare alcuni lavori di Chika Ito. L’artista ha illustrato alcune stampe, libri d’artista e cartoline stampate in serigrafia, spiegando e condividendo il processo creativo alla base della loro realizzazione. L’artista ha inoltre permesso di visionare e confrontare alcuni esempi di stampe serigrafiche esposte a diverse condizioni di luce per verificare l’effettiva stabilità nel tempo del pigmento naturale senza l’aiuto di stabilizzanti. È stato possibile riscontrare una variazione minima nell’intensità del colore esposto a forti e continue fonti luminose, sia naturali che artificiali.
Il clima di condivisione ha permesso lo scambio reciproco di conoscenze con Chika Ito e le altre artiste serigrafe presenti nell’atelier. In questa sede è stato inoltre possibile conoscere Emi Tsutsushio e Soonhwa Kang, rispettivamente una designer e un’artista visiva che, assieme a Chika Ito, hanno fondato il progetto Flatto 81. Si tratta di un collettivo multidisciplinare nato dal loro interesse comune per l’attenzione verso l’ambiente e gli inchiostri naturali fatti a mano. Uno dei primi progetti realizzati dal collettivo riguarda la progettazione e la successiva produzione di cartoline stampate a mano con gli inchiostri eco sostenibili di Chika Ito. I loro altri progetti spaziano dalla progettazione grafica all’organizzazione di laboratori creativi per bambini e famiglie provenienti da tutto il mondo.
Questo incontro è stato molto arricchente dal punto di vista umano oltre che professionale, ha permesso di confrontare con le artiste le rispettive esperienze in ambito artistico e l’interesse verso una ricerca di materiali sempre più sostenibile.
La professionalità, la condivisione e il desiderio di tramandare i propri studi e conoscenze sono gli aspetti che più mi hanno colpito dell’artista Chika Ito. La sua disponibilità è stata completa, ha risposto a ogni mio dubbio o curiosità senza esitazione. Mi ha inoltre permesso di entrare in contatto con realtà artistiche che non avrei mai conosciuto senza i suoi preziosi consigli.
Al rientro da questa esperienza, che nel complesso giudico più che positiva, ho il desiderio di studiare ulteriormente l’uso dei colori eco sostenibili per l’arricchimento del mio lavoro personale e soprattutto per poterlo tramandare a mia volta alle persone che desiderano approcciarsi al mondo della stampa naturale. Penso che al giorno d’oggi sia indispensabile operare nel rispetto della natura e sostituire, dove possibile, l’impiego di materiali dannosi e inquinanti per l’ambiente.
Ipotesi di ritorno concreto all’associazione We Do Fablab
Durante questa mobilità Erasmus si è stabilita una bella sinergia con l’artista Chika Ito, al punto da ipotizzare l’idea di una futura collaborazione e visita all’interno degli spazi del We Do Fablab.
Un ritorno concreto per l’associazione sarà l’organizzazione di uno o più workshop per tramandare le conoscenze acquisite nell’ambito della serigrafia naturale, sia sotto forma di incontro teorico che di esperienza pratica, permettendo in questo modo di sfruttare maggiormente l’area dedicata alla serigrafia, a oggi poco sfruttata.
Le materie prime utilizzate, essendo economiche e facilmente reperibili, permetteranno di organizzare un workshop inclusivo e alla portata di tutti, anche per le persone con difficoltà economiche o per le famiglie che, insieme ai propri figli, potranno sperimentare tecniche di stampa ecosostenibile. Tutto questo nell’ottica di sensibilizzare le persone all’importanza di cambiare il nostro approccio nei confronti dell’ambiente e della creatività stessa. Infatti, oltre alla componente ecologica, si potrà sperimentare il ritorno all’idea di fare i propri colori e non di trovarli già confezionati e pronti all’uso.
Nell’ipotesi di organizzare incontri periodici sulla serigrafia eco sostenibile, si potrebbe allestire un orto condiviso negli spazi esterni del We Do Fablab nel quale coltivare le piante per ricavare gli inchiostri naturali necessari per i workshop. Per questo intento potrebbe essere utile seguire il modello dei cassoni in legno riempiti di terra nei cortili dell’AGA LAB di Amsterdam.
Non essendo presenti torchi calcografici per la stampa d’arte all’interno degli spazi del We Do Fablab, si potrebbe inoltre ipotizzare una realizzazione degli stessi in scala ridotta grazie alla tecnologia di stampa 3D. In questo modo, riuscendo ad ottenere torchi in miniatura ma perfettamente funzionanti, si potranno realizzare dei workshop per bambini che uniranno l’aspetto della tecnologia digitale con quello della stampa manuale.
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